Carestia by Laura Thalassa

Carestia by Laura Thalassa

autore:Laura Thalassa [Thalassa, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, Paranormal, Romance, General
ISBN: 9788855315203
Google: XxW6EAAAQBAJ
Amazon: B0C2SS7GFX
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2023-04-16T22:00:00+00:00


Neanche cinque minuti dopo il nostro ingresso in casa, Carestia è già immerso in una conversazione con gli uomini di Heitor, per istruirli sulla sua volontà e per ripassare insieme a loro la logistica.

Il Cavaliere ha sempre avuto l’abitudine di reclutare uomini terribili per farsi aiutare nella sua missione, ma finora sono sempre stati mezzi criminali o profittatori; questi, invece, sono assassini fatti e finiti e sembrano indossare la loro crudeltà come un mantello.

Una figura mi si para davanti e mi blocca la visuale. «Una donna come te non dovrebbe preoccuparsi di queste faccende tediose» dice Heitor.

Alzo la testa e incrocio il suo sguardo. Ha gli occhi dolci. Non me lo aspettavo, anche se in realtà non vuol dire niente, perché non so più nemmeno quanti uomini con lo sguardo gentile mi hanno poi trattata con rudezza. Credo di preferire gli occhi di Carestia: sono i più sinceri che abbia mai incontrato.

Heitor mi prende il gomito. «Ti accompagno in camera, va bene?»

Tutto di quest’uomo mi mette paura, dal suo sguardo ingannatore al suo atteggiamento misogino, alla sua offerta solo apparentemente gentile.

Lancio un’occhiata a Carestia, desiderando per una volta che si dimostri possessivo e mi ordini di restare al suo fianco.

Il signore della droga segue il mio sguardo.

«Sono certo che non ti serva il suo permesso per ogni cosa» dice.

«Neanche lo immagini.»

«Andiamo su» insiste l’uomo, prendendomi per il braccio e spingendomi avanti. «Lo ritroverai esattamente dove lo hai lasciato.»

Sono abituata a obbedire al volere degli uomini, ed è forse per questo che gli permetto di portarmi via senza protestare.

A disagio, mi massaggio il braccio a mano a mano che le voci alle nostre spalle si fanno sempre più distanti. Lasciamo il salotto e Heitor apre una porta che dà sul giardino.

Esco e lui mi è subito dietro. La serratura alle nostre spalle si chiude con un rumore sonoro. O forse sono solo i miei sensi a essere sovreccitati, ora che mi trovo da sola con il signore della droga.

La sua mano si sposta sulla schiena, fermandosi fastidiosamente in basso, appena sopra la curva delle natiche.

Gli scocco un’occhiata, ma lui guarda fisso davanti a sé, come se non ci fosse alcun problema.

«Da questa parte» dice, spronandomi a proseguire.

Attraversiamo il giardino perfettamente curato e passiamo accanto a un laghetto artificiale prima di entrare in un’altra ala dell’edificio.

«Com’è che una donna come te è finita insieme a uno come Carestia?» mi chiede Heitor con tono colloquiale.

Deglutisco e lo guardo. Sta ancora guardando davanti a sé.

Scommetto che a letto sei uno di quelli violenti. Se c’è una cosa che il bordello mi ha insegnato, è come leggere le persone.

Faccio spallucce. «Sfortuna.»

«Non ti direi proprio sfortunata. Non ti ha uccisa, dopotutto.»

Adesso mi guarda, e io sento un brivido corrermi lungo la schiena.

I suoi occhi sono gentili. Freddi e gentili. Mi innervosiscono. «No, non mi ha uccisa.» Ma altri potrebbero.

Lascio che queste parole non pronunciate restino sospese nell’aria tra noi.

Rocha mi fissa ancora qualche istante, poi si ferma all’improvviso e si gira verso una porta che non avevo notato.



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